Una ricetta toscana della tradizione, il pepe si usava in grani per poter essere poi riutilizzato nuovamente. La tradizione lo vuole cotto in una casseruola di terracotta per parecchie ore, infatti le sue origini sono da trovarsi nell’Impruneta il paese famoso per la produzione della terracotta (dove sono state anche cotte le tegole del Duomo di Firenze!), dove usavano mettere la casseruola all’imbocco dei forni per avere – dopo parecchie ore – lo stracotto pronto da gustare. Quando l’ho provato ho avuto la sensazione di una ricetta davvero antica e per questo ho deciso di proporvela. Ho trovato parecchie varianti con o senza pomodoro, non so come ma ho la sensazione che il pomodoro sia un’aggiunta seguente (infatti il Duomo ha aperto i battenti nel 1436 e l’america, da dove sono arrivati i pomodori per altro introdotti solo metà del 1500, è stata scoperta 60 anni dopo….). Vi propongo una versione che personalmente ritengo verosimilmente quella più antica fra tutte.
Ciò che vi serve è il tempo. Il peposo, di fatto, si fa da solo e non ha bisogno di particolari attenzioni. Necessita solo di ingredienti di alta qualità.
1 kg di polpa per brasato (Chianina se possibile) a pezzi medio grossi
5 spicchi d’aglio in camicia
1 cucchiaino di pepe nero in grani
750 ml di vino rosso (Chianti)
1 cucchiaio di sale grosso
2 cucchiai di Olio Extra Vergine d’Oliva + extra per servire
4 fette di pane toscano
In una casseruola mettere tutti gli ingredienti a freddo (escluso il pane), e coprire con tutto il vino. Portare ad ebollizione e lasciare sobbollire a fuoco basso, coperto, per circa 3 ore e finché la carne non sarà tenerissima.
Tostare il pane e coprire con la carne e il suo sugo. Condire con un filo d’olio EVO a crudo e servire.